
Rotaract Club Messina Peloro
"Mai smettere di Sognare"


“Casa Maria” è una struttura di accoglienza per orfani e bambini di strada voluta dal Governatore Sebastiano Cocuzza e realizzata nel 2004 a Ndaragwa, un Villaggio del Kenya a nord di Nairobi, pochi chilometri sotto l’Equatore. Prima dell’intervento del Rotary una cinquantina di bambini e ragazzi,“raccolti” a partire dal 1993 da Padre Gerard Parroco di Nadargwa e assistiti dalle Sorelle della locale Missione cattolica delle “Piccole Figlie di San Giuseppe”, vivevano in una vera e propria baracca.
Nel 2004 il Rotary ha deciso di realizzare una più confortevole casa e di far fronte ai bisogni degli ospiti sino alla loro maggiore età; il Rotary Club Bra fu incaricato di gestire il progetto e continua ancora ora a seguirlo e a svilupparlo, con il sostegno del Distretto, di Club Rotary e di benefattori diversi interessati all’iniziativa.
Oggi a “Casa Maria” vivono circa 150 ospiti di età compresa tra 0 e 18 anni che le “Piccole Figlie di san Giuseppe” hanno sottratto all’abbandono e alla fame e che assistono nel loro percorso di crescita con il sostegno dell’Associazione di volontariato Ruota Amicacostituita nel 2005 dal Rotary Club Bra per garantire continuità alla gestione.
Inoltre Casa Maria assiste altri 140 bambini di famiglie indigenti, garantendo loro la possibilità di frequentare le scuole dell’obbligo e fornendo loro la divisa e il pasto presso la scuola. Nel tempo l’intervento ha potuto estendersi ad altre Missioni delle Piccole Figlie di San Giuseppe in Africa ed ora il Rotary assiste una popolazione complessiva di circa 1000 bambini e ragazzi accolti oltre cha nella sede di Ndaragwa, a Ndithini e Ol’ Kalau in Kenya, a Muyanza in Rwanda e Ndama in Uganda.
Recentemente è stato inaugurato un altro Padiglione che ospita la Nursery e il Dormitorio delle Bambine. In tal modo i più piccini e le ragazze hanno trovato accogliente ospitalità abbandonando la vecchia e precaria stemazione di fortuna. Inoltre la scuola Materna si è trasferita in due nuovi locali realizzati accanto al Padiglione appena ultimato.
Presso il centro di accoglienza di Ndithini, grazie alla fornitura di una apparecchiatura per il Test del CD4 è stato avviato un Centro per la prevenzione e cura dell’AIDS, oggi ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Salute keniano.
Gli sviluppi futuri:
· Costruzione di un dormitorio per ragazzi




Origini del progetto
Le origini di questo progetto, “Uniti nelle eccellenze”, nascono dalla presa di coscienza, attraverso svariati mezzi di informazione e conoscenza diretta degli svariati poli d'eccellenza produttivi “made in Italy” che sono ancora presenti e dislocati sul territorio nazionale.
Secondo un’analisi del Centro Studi di Confindustria, che ha elaborato i numeri dei censimenti industriali e della banca dati Asia (Archivio Statistico delle Imprese Attive), le statistiche di lungo periodo, in fatto di "caduta dimensionale" sono impressionanti.
Nel 1991 le imprese con oltre 1000 addetti erano 241.
Dieci anni dopo sono diventate 223, per poi scendere a 197.
I Distretti industriali hanno assunto un peso relativo sempre più importante al cospetto di un paesaggio industriale così radicalmente riconfigurato: importante sia per la nostra economia che per la nostra identità.
Proprio la nostra identità, italiana, necessita di essere riscoperta e valorizzata partendo da luoghi quasi mitici della storia italiana come l'oreficeria aretina, la Prato del tessile e la Arzignano della concia, il pomodoro San Marzano di Salerno, i vini di Cirò e la Parma del food machinery e molti altri poli è possibile ripercorrere il filo che unisce la tradizione distrettualistica italiana. In questi vent'anni alcuni Distretti industriali sono morti. Altri sono stati costretti a mutare pelle. Altri ancora sono fioriti. Quelli che tentano di sopravvivere hanno modificato la loro meccanica interna: si sono connessi, con una più estesa organicità, al resto del mondo. In questi vent'anni, inoltre, l'export è divenuto un vero e proprio catalizzatore che ha prodotto reazioni profonde.
Le reti della globalizzazione si sono, infatti, inserite all'interno dei delicati nodi dell'ordito produttivo italiano mutandone la fisiologia, ma confermandone la quel giusto intreccio di artigianalità e industria che consentono al capitalismo italiano di unire estetica e innovazione di prodotto.
E’ importante riflettere su quella miscela particolare che accomuna il lusso apprezzato dalle borghesie cosmopolite, il cibo e il design italiani. Cose che funzionano. Cose belle che nonostante la crisi internazionale degli ultimi anni e il mutamento del paesaggio industriale del nostro Paese negli ultimi venti, continuano a piacere al mondo.
Questa piccola introduzione per invitare a prendere in considerazione la possibilità di far partire da noi, giovani rotariani italiani, l'ambizione di informare, far conoscere, "pubblicizzare" le eccellenze sparse nel nostro territorio, attraverso i Distretti Rotaract, nel corso dell'anno rotariano 2014/15.
Organizzazione
1) Individuare, attraverso i Club del Distretto coinvolto, le eccellenze produttive e/o manifatturiere (di ogni tipo).
2) Organizzare visite guidate presso le suddette aziende.
3) Realizzare, ex post, una breve relazione sulle aziende visitate (allegando contatti delle stesse e foto della visita) da inviare ad un indirizzo email creato appositamente.
4) Realizzare, alternativamente o congiuntamente, delle tavole rotonde con imprenditori del territorio sì da render partecipi i soci e la società civile di cosa voglia dire, oggi, fare impresa in Italia e quali sono pro e contro nel portare avanti il Made in Italy (anche da qui dovrebbe scaturire una relazione).
5) Curare la "post-produzione" degli eventi attraverso la pubblicazione (se possibile) di articoli su quotidiani locali per manifestare l'interesse del Rotaract a sostegno delle eccellenze produttive territoriali.
6) Stringere partnership nel realizzare una qualsiasi iniziativa di tal genere (visita in azienda, incontro con imprenditori locali, presentazione di libri realizzati da imprenditori che narrano la propria storia et similia...) con enti quali Comuni, Province, Regione, Confindustria, Confartigianato, Confagricoltura e Confesercenti, etc.; anche un semplice patrocinio morale potrà dare quel plus necessario per aumentare maggiormente lo spessore di ciò che si andrà a realizzare per far comprendere la voglia di risvegliare quel motivato orgoglio nazionale.



